Oliveto Citra

Oliveto Citra, sin dall’antichità, domina l’alta valle del fiume Sele, trovandosi in una posizione di controllo nei collegamenti con la costa Tirrenica e quella Adriatica. Nell’VIII sec. a.C. il popolo di Oliveto Citra varcò la sella di Conza e raggiunse i territori salernitani, creando nuovi insediamenti e numerosi villaggi che si formarono intorno all’abitato principale di Civita. Tutto ciò è confermato dai rinvenimenti sepolcrali provenienti da varie località di Oliveto Citra.
Oliveto come quasi tutti i paesi della Campania, fu coinvolto nella III guerra sannitica subendo una devastante sconfitta: Civita, infatti, fu completamente distrutta.
Da quel momento in poi si susseguirà un periodo molto buio, di cui non si hanno notizie certe ma solo leggende. Riferimenti storici certi, riguardanti il centro di Oliveto, risalgono all’epoca dei Normanni, i quali sostituirono i longobardi, ormai in declino, conquistando Salerno nel 1070. È del 1114 un documento in cui si parla di una trattativa tra due signori dell’epoca sul Casale di Oliveto. Da quel momento in poi il Castello di Oliveto fu sede di feudatari e di baroni locali, tra cui si ricordano Giovannuccio (1270), il Barone De Ruggero (1330) e, più tardi, Leone di Monticchio, Guglielmo Grappina e altri, fino all’eversione della feudalità.
Il territorio è sede di numerose bellezze naturali, come quelle del parco naturale protetto dei Monti Picentini, quelle di Civita e quelle di Raia Calvelle.
Uno spettacolo altamente suggestivo viene offerto anche dai numerosi corsi d’acqua che intervallano le terre di questa zona, come i torrenti di Piceglia, Vanghia, Acqua bianca e Acqua negrelle.

Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore

Oliveto Citra, sin dall’antichità, domina l’alta valle del fiume Sele, trovandosi in una posizione di controllo nei collegamenti con la costa Tirrenica e quella Adriatica. Nell’VIII sec. a.C. il popolo di Oliveto Citra varcò la sella di Conza e raggiunse i territori salernitani, creando nuovi insediamenti e numerosi villaggi che si formarono intorno all’abitato principale di Civita. Tutto ciò è confermato dai rinvenimenti sepolcrali provenienti da varie località di Oliveto Citra.
Oliveto come quasi tutti i paesi della Campania, fu coinvolto nella III guerra sannitica subendo una devastante sconfitta: Civita, infatti, fu completamente distrutta.
Da quel momento in poi si susseguirà un periodo molto buio, di cui non si hanno notizie certe ma solo leggende. Riferimenti storici certi, riguardanti il centro di Oliveto, risalgono all’epoca dei Normanni, i quali sostituirono i longobardi, ormai in declino, conquistando Salerno nel 1070. È del 1114 un documento in cui si parla di una trattativa tra due signori dell’epoca sul Casale di Oliveto. Da quel momento in poi il Castello di Oliveto fu sede di feudatari e di baroni locali, tra cui si ricordano Giovannuccio (1270), il Barone De Ruggero (1330) e, più tardi, Leone di Monticchio, Guglielmo Grappina e altri, fino all’eversione della feudalità.
Il territorio è sede di numerose bellezze naturali, come quelle del parco naturale protetto dei Monti Picentini, quelle di Civita e quelle di Raia Calvelle.
Uno spettacolo altamente suggestivo viene offerto anche dai numerosi corsi d’acqua che intervallano le terre di questa zona, come i torrenti di Piceglia, Vanghia, Acqua bianca e Acqua negrelle.

Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore

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